
Nei prossimi 20 anni ad avere i maggiori vantaggi competitivi saranno le realtà che hanno investito maggiormente nella decarbonizzazione e nelle nuove filiere: il mondo cooperativo, in tale direzione, vede già esempi virtuosi e un grande potenziale.
Luciano Pero, professore presso la School of Management del Politecnico di Milano, ritiene che le principali questioni da osservare in futuro riguardino l’energia, la riduzione delle catene logistiche oltre ad organizzazioni aziendali intelligenti, come ha spiegato intervenendo all’Assemblea nazionale cooperative industriali di Legacoop Produzione e Servizi.
Pero si è occupato di studiare gli effetti che l’interruzione della logistica e l’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia hanno provocato sulle filiere internazionali.
Dall’intervento di Luciano Pero
La globalizzazione come l'abbiamo conosciuta è entrata in crisi; non finirà perché fa comodo a molti, tuttavia esistono un’internazionalizzazione buona e una cattiva.
La prima è quella che consente a tutti di svilupparsi: dobbiamo puntare a una cooperazione - come peraltro dicono i grandi leader mondiali - dove tutti possono crescere adeguatamente e in maniera sostanziale.
L'idea non è di una chiusura, bensì di una riorganizzazione delle catene globali. A questo proposito le grandi direttrici sembrano essere sostanzialmente due:
- Una è data dai grandi conflitti di geopolitici; ad esempio la questione dei semiconduttori dei chip - su cui è intervenuta l’Unione Europea e sta intervenendo il governo americano - è rilevante per numerosi settori, tanto che sono stati fatti investimenti anche in Italia dove sono in costruzione nuove apposite fabbriche.
- L'altro tema di più di lungo periodo riguarda la decarbonizzazione. La crisi che vediamo oggi (causata da fattori quali il cambiamento climatico, la carenza d’acqua, il costo energetico dei trasporti e altro) è destinata a diventare sempre più forte; quindi nel lungo periodo chi ha investito sulla decarbonizzazione e sul risparmio energetico sarà sicuramente privilegiato, perché avrà le tecnologie che salvano l’umanità. Tra venti-trent'anni sarà un vantaggio competitivo straordinario.
Nel breve periodo, intanto, i due grandi temi sulle catene logistiche sono da un lato accorciare la catena e dall’altra ridurre la dipendenza da componenti o materiali critici; si tratta di una questione non banale che fa sicuramente parte delle singole politiche industriali, ma che può esserlo anche delle politiche di filiera dove la cooperazione può fare molto: le cooperative hanno un rapporto molto positivo con il territorio e un accorciamento di parte della filiera, accompagnato da un buon intervento sul territorio, può dare grandi vantaggi competitivi.
Un ulteriore aspetto da considerare sono le nuove filiere dell'economia circolare e dell'idrogeno che possono essere utili anche per ridurre la dipendenza dalle materie prime. Mi ha fatto piacere sentire che SACMI [n.b. grande realtà cooperativa leader internazionale nell’impiantistica industriale] abbia già pensato all’uso dell’idrogeno per la produzione di ceramica; le cooperative hanno la tradizione di inserirsi molto attivamente nelle nuove filiere.
L'altro punto fondamentale è l'organizzazione aziendale, ossia: per accorciare la filiera, agganciarsi di più col territorio, ridurre la dipendenza dai componenti critici e da più produttori, sono necessarie strutture organizzative molto snelle, ricche di competenza, capaci di modificarsi e di apprendere. Ci vogliono aziende che abbiano un’intelligenza collettiva molto evoluta.
Ad esempio, ho avuto la fortuna di poter fare alcune interviste in SACMI. Ciò che più mi ha colpito rispetto ad altri settori industriali che conosco non è solo che SACMI ha differenziato i prodotti, ma che ha avuto una capacità straordinaria di fare un trasferimento sia tecnologico, sia organizzativo che manageriale da una filiera all'altra: uno impara quello che l'altro ha imparato. Trasferire gli apprendimenti - e stiamo parlando di mondi operativi, di progettazione, di tecnici, di tecnologia - non è facile perché in genere siamo tutti a silos. La cooperazione ha allora anche questo grande plus: oltre ad organizzazioni ad alta partecipazione ha anche organizzazioni ad alto quoziente intellettuale e con grande capacità di trasferimento tecnologico e organizzativo.
Su Youtube è possibile rivedere gli interventi completi dell'Assemblea nazionale cooperative industriali di Legacoop Produzione e Servizi.