
Tecnologie all'avanguardia e realtà virtuale si uniscono per diffondere i valori antimafia e far rivivere gli eventi simbolo della strage di Capaci. Un progetto della cooperativa Addiopizzo Travel sostenuto anche grazie all’iniziativa Cooperazione Digitale e alla Fondazione PICO.
Un progetto ambizioso ed emozionante sta prendendo forma in Sicilia: la creazione, nei luoghi simbolo della strage di Capaci, del primo museo interattivo in realtà virtuale dedicato alla storia della lotta alla mafia. Il museo - "MuST23 - Museo Stazione 23 maggio", di iniziativa della cooperativa AddioPizzo Travel e della rete dell'associazionismo antimafia - punta a divulgare i valori dell'antimafia a livello nazionale e internazionale attraverso un'esperienza altamente immersiva.
L'intervento storico-culturale nello specifico prevede un percorso virtuale a 360 gradi che consentirà ai visitatori di conoscere direttamente Capaci e i suoi dintorni, oltre ai fatti storici della strage. Il museo si articolerà in diversi ambienti, ognuno caratterizzato da specifiche tecnologie ed esperienze.
In particolare, verranno utilizzati dei visori in Realtà Virtuale (VR) per entrare in scene 3D e interagire con gli spazi fisici; gli utenti potranno così rivivere eventi storici e attivare animazioni, fumetti e testi narrativi direttamente sul proprio smartphone.
Alcuni contenuti in VR saranno inoltre utilizzati per promuovere la cultura antimafia a livello internazionale e saranno disponibili in qualsiasi parte del mondo grazie alla loro pubblicazione sulle maggiori piattaforme VR.
L'ex stazione di Capaci diventerà il nucleo di un turismo nuovo e vitale che non guarda soltanto alla storia ma anche al futuro: si prevede infatti di sviluppare un apposito Hub dedicato alla digitalizzazione delle imprese antimafia, così da creare una comunità digitale e aumentare attivamente le competenze digitali delle realtà locali.
Il progetto ha già raccolto l'adesione di numerosi istituzioni e partner e rientra tra quelli ammessi a finanziamento di Cooperazione Digitale con il supporto della Fondazione PICO, Digital Innovation Hub di Legacoop Nazionale. La domanda di progetto è stata presentata in rete dalla cooperativa Addiopizzo Travel, Al Reves Società Cooperativa Sociale, Nature & Mediterranean Food Società Cooperativa, Produttori biologici Sicilia Probio.Si e dalla rete dell’associazionismo antimafia.
In particolare, l'infrastruttura digitale del museo sarà realizzata da Mediterranei Cooperativa Digitale, realtà partner nazionale della Fondazione PICO.
Cooperazione Digitale è un'iniziativa pluriennale realizzato da Alleanza delle Cooperative Italiane con un finanziamento da 3,5 milioni di euro di Google.org, la divisione filantropica di Google, gestito dall’Associazione Economia Sociale Digitale grazie a Consorzio Ruini Impresa Sociale per AGCI, Node Soc. Coop. per ConfCooperative e Fondazione PICO per Legacoop.
MuST23, che sarà operativo a partire da settembre 2023, è stato presentato in conferenza stampa a Capaci nella mattina del 22 maggio presso la sala comunale “Macine” di Palazzo Conti Pilo. A illustrare il progetto è intervenuto Dario Riccobono, ideatore e fondatore del museo, interattivo e multimediale, dell’associazione Capaci No Mafia ETS e della cooperativa sociale Addiopizzo Travel: "MuST23 non vuole essere il museo della strage, ma il museo della rivalsa civile, un’occasione per preservare la memoria e promuovere la partecipazione. Un’iniziativa di fondamentale importanza per la città di Capaci, anche in termini di riqualificazione territoriale, culturale e sociale".
Presente alla giornata anche il presidente di Legacoop Nazionale Simone Gamberini: “Legacoop condivide e sostiene il prezioso impegno della cooperativa Addiopizzo Travel e dell’Associazione Capaci No Mafia ETS per l’affermazione di una cultura della legalità e del rispetto dei diritti contro il ricatto mafioso. Un impegno di cui è ulteriore testimonianza questo progetto per la realizzazione di un Museo che non si limiterà a tenere viva la memoria sulla strage del 1992, ma svolgerà, come è nelle intenzioni dei promotori, una funzione di centro di aggregazione e di realizzazione di attività culturali. Il modo migliore per coinvolgere la comunità e renderla protagonista nell’alimentare e far crescere l’eredità civile che ci hanno consegnato Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.”